Ripercorriamo insieme gli eventi straordinari che la liturgia ci ha riproposto nei giorni del Triduo che si concludono con la Pasqua di Resurrezione e che rappresentano il culmine della nostra fede.
Giovedì Santo
Con il Giovedì Santo finisce la Quaresima e inizia il Triduo Pasquale, i tre giorni che precedono il giorno solenne della Risurrezione del Signore. Nella giornata del Giovedì Santo si tengono due distinte celebrazioni liturgiche:
la prima è la Messa del Crisma in Cattedrale, presieduta dal Vescovo, durante la quale vengono benedetti gli oli santi e sono rinnovate le promesse sacerdotali.
la seconda è celebrata nelle singole parrocchie ed è la Messa in “coena Domini": nella nostra unità pastorale alle 20:30 a Ciano e a San Polo. Si commemora, infatti, l’Ultima Cena, ossia l'ultimo pasto consumato da Gesù insieme ai suoi discepoli, con cui stava celebrando la Pasqua ebraica. In quell’occasione Gesù istituì l'Eucaristia, distribuendo il pane e il vino come fossero il suo corpo e il suo sangue.
Nell’Ultima Cena, poi, istituì anche la nascita del sacerdozio ministeriale. Sicuramente nessuna
Messa è suggestiva come questa del Giovedì santo, che viene celebrata nell’ora stessa in cui Gesù fu contemporaneamente Sacerdote e Vittima: mai l’Eucaristia è memoriale della Passione del Signor proprio come in questa sera ricca di momenti particolari. La Messa di questa sera vuole sottolineare come Gesù si dona a noi nell’Eucaristia nella misura in cui ci doniamo a Lui nei fratelli. Il tabernacolo vuoto vuole indicare la tristezza e la solitudine di Gesù nell’Orto degli ulivi e l’attesa della Risurrezione. Molto partecipate sono state le Messe a Ciano e al Santuario di Pontenovo, in cui si è potuto commemorare l’istituzione dell’Eucaristia. Si sono portati all’altare i nuovi Oli Santi che il Vescovo aveva consacrato la mattina stessa e serviranno per i Sacramenti.
Poi, il suono delle campane al “Gloria”, da un lato espressione di gioia per il dono di questo Sacramento, ma dall’altro anche il fragore e il rumore dei soldati che catturano Gesù; poi il silenzio fino alla Veglia pasquale, il silenzio della Passione.
Don Carlo nell’omelia si è soffermato sull’importanza dell’umiltà nel servizio, come Gesù si è umiliato lavando i piedi degli apostoli. Infatti, subito dopo, tolti i paramenti, indossato un grembiule, ad imitazione di Gesù e a nome dell’assemblea, ha lavato i piedi a dodici bambini del catechismo, simboleggianti gli apostoli, così come ha fatto d. Paul coi bimbi della parrocchia di Ciano. La lavanda dei piedi è un atto di umiltà e sta ad indicare che dobbiamo purificarci e praticare questa virtù: Gesù è lì, sotto gli occhi, reso vivo e presente dal sacerdote che lava i piedi, modello di carità verso i fratelli.
Al termine della Messa, poi, il SS. Sacramento è stato posto posto nell’altare della reposizione o – come viene tradizionalmente chiamato – del Sepolcro. L’altare riccamente addobbato e pieno di luci è il luogo dove Gesù Eucaristia ci attende per essere adorato nel ricordo delle ore di Passione e agonia che trascorse dalla sua cattura alla morte in croce.
A San Polo per la prima volta quest’anno la santa messa in coena Domini è stata celebrata nel Santuario di Pontenovo e nella cappella di San Prospero, solennemente addobbata e ricca di piante e candele, abbiamo accompagnato Gesù con il canto latino del Tantum ergo, un inno all’Eucaristia, mentre l’accolito suonava la raganella, un antico strumento di legno che ci ricorda che in mezzo a questa solennità c’è il doloroso richiamo alla cattura di Gesù, alle sue percosse, alla sua flagellazione e umiliazioni.
Al termine, il silenzio e la spoliazione degli altari: don Carlo insieme agli accoliti ha denudato gli altari dalle loro tovaglie e suppellettili: la Chiesa è desolata, hanno spogliato Cristo delle sue vesti e lo hanno abbandonato!
Venerdì Santo
Nel silenzio della notte di giovedì arriva il giorno in cui il Signore ha donato la vita per la nostra redenzione, il Venerdì santo. È un giorno aliturgico, in cui non si celebra la Messa e nessun
Sacramento, la Chiesa è nel dolore per la morte di Gesù.
Il sacrificio di Cristo in croce oggi non viene rievocato sugli altari ma direttamente sul Calvario. È un giorno di digiuno e astinenza, di silenzio e preghiera, ecco perché le campane tacciono ancora e il tabernacolo è vuoto. Molti fedeli dell'unità pastorale si sono recati a Pontenovo e a Ciano in preghiera a Gesù Eucaristia negli altari del “Sepolcro” durante tutta la mattinata. Alle 15, nell’ora in cui Gesù spirò in croce, si è svolta la Via crucis, molto partecipata e guidata da don Carlo.
La Via Crucis rappresenta un momento di preghiera, di riflessione e un cammino penitenziale. In questa occasione è stata collocata nel Santuario di Pontenovo una preziosa Via Crucis dono della famiglia Tusini di San Prospero (MO).
Il centro del Venerdì Santo è l’Azione Liturgica in Passione Domini. A Pontenovo è stata celebrata alle ore 19 presieduta da padre José, a Ciano alle ore 20:30 seguita dalla processione del Cristo Morto. In entrambi i casi, la chiesa piena come nelle grandi occasioni ha ascoltato attenta e devota la lettura della Passione secondo Giovanni. Sono seguite poi le preghiere universali, nelle quali si prega solennemente per le necessità della Chiesa e del Mondo. I fedeli hanno poi accolto Gesù crocifisso velato, scoperto in tre momenti differenti cantando "Ecco il legno della croce, al quale fu appeso il salvatore del mondo".
Tutti si sono recati in adorazione del Crocifisso, baciando e inginocchiandosi davanti al nostro Redentore. Una lunga processione di fedeli, come da tempo non si vedeva!
Nel silenzio si è sciolta l’assemblea, nell’attesa della gioiosa Risurrezione.
Sabato Santo - Veglia pasquale nella notte santa
La celebrazione della Veglia si è tenuta a Ciano per tutta l'unità pastorale. Presieduta da don Carlo, alla presenza di don Paul e di padre José: la Veglia è iniziata sul sagrato della chiesa con la Benedizione del fuoco e la preparazione del cero pasquale, acceso da don Carlo al fuoco nuovo. Poi, il diacono Giosuè ha preso il cero e tenendolo elevato ha iniziato la processione.
L'acclamazione "Cristo luce del mondo" ripetuta tre volte, ha invitato i fedeli ad accendere la loro candela al cero. Quindi, tutti hanno preso posto in chiesa, per l'ascolto delle sette letture dell'antico testamento con il relativo salmo, oltre all'Epistola e al Vangelo.
Come diceva sant'Agostino e ha pure sottolineato don Carlo nell'omelia, nella notte "madre di tutte le veglie" facciamo memoria del passaggio (Pasqua) di Gesù dalla morte alla vita nuova per la redenzione dell’uomo attraverso l’obbedienza al Padre.
Al termine della santa messa, nel locale adiacente alla chiesa, la comunità di Ciano ha preparato un breve momento conviviale per lo scambio degli auguri pasquali fra tutti i presenti.
Domenica di Pasqua "Resurrezione del Signore"
Alleluia! Cristo è risorto e trionfa: è questa la bella e straordinaria notizia che la Chiesa annuncia ogni anno! La gioia della pasqua è stata celebrata in dieci chiese della nostra grande unità pastorale.
"Il Signore è veramente risorto!" ci ricorda la liturgia fin dall'Antifona di ingresso. E prosegue "Alleluia! A lui gloria e potenza nei secoli eterni. Alleluia, alleluia".
Anche quest'anno, al Santuario B. V. di Pontenovo abbiamo pregato insieme ai nostri fratelli ortodossi che, nel giorno della Festa delle Feste, hanno deposto ai piedi dell'altare cestini di cibi e uova, simbolo di resurrezione e della ciclicità della vita.
Nel saluto finale don Carlo ha colto l'occasione per rinnovare gli auguri di una Santa Pasqua ai presenti, alle persone rimaste a casa perché sole o impossibilitate a partecipare per motivi di salute e ha espresso il suo grazie speciale a tutti coloro che hanno permesso il regolare svolgimento delle funzioni religiose nelle chiese della nostra unità pastorale, curando la pulizia degli edifici o l'animazione attraverso le letture, i canti e il puntuale servizio liturgico.
L'immensa testimonianza d'amore di Gesù per ciascuno di noi ci sia di stimolo per seguire il suo insegnamento: "Amatevi l'un l'altro come io vi ho amati"!
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