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5-6-7 settembre 2025: Pellegrinaggio giubilare dell'unità pastorale a Roma

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  • 11 set
  • Tempo di lettura: 5 min

Aggiornamento: 7 giorni fa

Accompagnate dal parroco don Carlo, oltre 60 persone della nostra unità pastorale nei giorni 5, 6 e 7 settembre hanno partecipato al Pellegrinaggio giubilare a Roma, preparato con cura fin dal mese di novembre dello scorso anno. È stato un cammino di preparazione comune, favorito da una prima riunione nel salone dell'Oratorio, proposta in gennaio tra le iniziative durante la Festa del Santo Patrono di San Polo, con la presentazione dell'Anno Giubilare. In questi ultimi mesi, poi, ciascun iscritto al pellegrinaggio ha ricevuto via WhatsApp piccoli spunti settimanali di riflessione, volti a mettere in luce il significato profondo di segni e significati che accompagnano nei secoli l'evento del Giubileo e che noi stessi, pellegrini di speranza, avremmo vissuto.


Papa Leone XIV
Papa Leone XIV

Il pellegrinaggio del primo week end di settembre per nove componenti del gruppo è stato preceduto da un cammino a piedi nel tratto Viterbo - Roma, lungo la Via Francigena. Con un passo tranquillo, spesso affaticato dal clima particolarmente caldo, hanno attraversato boschi, sentieri e carraie, hanno visto le Cascate di Monte Gelato, ammirato il Parco archeologico con l'Anfiteatro romano, hanno visitato chiese e incontrato altri pellegrini e fatto chiacchiere, intervallate da momenti di meditazione e silenzio. A Roma tutti i pellegrini sampolesi si sono poi ricongiunti, per formare un unico grande gruppo e poi rientrare insieme in pullman a San Polo.


Con la preziosa e illuminante guida di Franco Bolondi, abbiamo potuto visitare tre delle quattro basiliche giubilari di Roma: San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, Santa Maria Maggiore, escludendo solo San Paolo fuori le Mura, per motivi di tempo. Queste quattro, come sappiamo, sono le basiliche maggiori della città: ospitano le Porte Sante che vengono aperte dal Papa per il Giubileo, permettendo ai fedeli di lucrare l'indulgenza plenaria. 


I tre giorni che abbiamo trascorso a Roma sono stati molto intensi. In un percorso guidato da Franco, abbiamo potuto visitare luoghi di una ricchezza spirituale e artistica unica. Tra gli altri, la tomba di papa Francesco in Santa Maria Maggiore, la Basilica di Santa Prassede, con la colonna della flagellazione di Gesù, la Basilica di Santa Prudenziana con il bellissimo mosaico del catino absidale del Cristo tra gli apostoli, la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme, con le reliquie della Passione. Abbiamo seguito il Lungotevere, alla scoperta della Roma barocca. Abbiamo potuto ammirare il Colosseo, i Fori imperiali, Castel Sant'Angelo e tanto altro, in un bellissimo connubio tra visite a piedi e percorsi in pullman, grazie alla disponibilità dell'autista Fabrizio, che ci ha risparmiato perfino il carico dei nostri bagagli, facendoci risparmiare tempo e anche fatica.


Ma non abbiamo visitato solo luoghi: abbiamo avuto contatti anche con persone!


Primo fra tutti papa Leone XIV! Sabato mattina abbiamo, infatti, partecipato all'udienza giubilare in Piazza San Pietro gremita di oltre 25 mila persone. Il papa ci ha invitati a riflettere sulla parabola del tesoro nascosto nel campo, tratta dal Vangelo di Matteo (cfr Mt 13,44), e ci ha incoraggiati a guardare oltre la superficie per trovare il Regno di Dio: cercando, ci si avvicina sempre di più a quel Signore che spogliò se stesso per farsi come noi. Papa Leone ci ha indicato come modello da seguire Elena, la madre di Costantino, una donna in ricerca:

“Inventare” – sapete – in latino significa “trovare”. La grande “invenzione” di Elena fu il ritrovamento della Santa Croce. Ecco il tesoro nascosto per cui vendere tutto! La Croce di Gesù è la scoperta più grande della vita, il valore che modifica tutti i valori.

L'udienza ha rappresentato un momento molto forte del nostro pellegrinaggio. Abbiamo potuto incrociare lo sguardo di papa Leone, quando, con la papamobile, è passato accanto a noi e abbiamo potuto emozionarci quando, attraverso i maxischermi, abbiamo visto Serena e Silvano in un breve colloquio personale con il Vicario di Cristo e hanno da lui ricevuto una particolare benedizione!


Sempre sabato, abbiamo avuto modo di incontrare mons. Tiziano Ghirelli, originario di Roncolo, ora canonico della Basilica di San Pietro e nominato da papa Francesco “Interlocutore referente” con il compito di “rendere comprensibile a tutti i credenti e non credenti il messaggio che la Chiesa trasmette attraverso l’arte”. Don Tiziano, al pari di papa Leone, ci ha invitati a riscoprire il senso dello stupore e a investire nell'essere capaci di capire che attorno a noi ci sono persone positive, in ogni ambiente. Accompagnati da mons. Ghirelli, abbiamo potuto visitare la Tomba di Pietro, nelle Grotte Vaticane. Anche questo è stato un momento molto toccante per ciascuno di noi! La tomba oggi è il cuore pulsante della basilica: si trova sotto l'altare maggiore, dominato dal Baldacchino di San Pietro, l'imponente opera in bronzo realizzata dal Bernini nel 1600. Don Tiziano ha poi richiamato alla nostra attenzione la Pietà di Michelangelo che già avevamo avuto modo di contemplare in tutta la sua bellezza. La Vergine, Immacolata Concezione e Madre di Cristo, è per noi segno della speranza cristiana che nasce dal Cristo risorto. Pochi i segni dei chiodi, le vene sono piene di sangue, i muscoli in tensione: quel corpo riprenderà vita.


Infine, mons Ghirelli ci ha fatto un'ultima raccomandazione di cui davvero dobbiamo far tesoro:

prendendo spunto dalla Lettera di San Paolo ai Romani (cfr Rom 12), ci ha esortati a non farci un'idea troppo alta di noi stessi, ma a piegarci alle cose umili, perchè passare attraverso la Porta Santa è davvero, per ciascuno, prendere consapevolezze dei propri limiti:

Per la grazia che mi è stata concessa, dico quindi a ciascuno di voi che non abbia di sé un concetto più alto di quello che deve avere, ma abbia di sé un concetto sobrio, secondo la misura di fede che Dio ha assegnata a ciascuno.

Ringraziamo il Signore per il nostro pellegrinaggio: è stata un’esperienza di gruppo e di condivisione, alla quale ciascun partecipante ha aggiunto le proprie personali intenzioni. Queste giornate hanno contribuito alla crescita spirituale di tutti e dal punto di vista umano sono state occasioni speciali per approfondire e sviluppare anche relazioni amicali, alla luce della fede! La presenza del nostro parroco don Carlo, che ha anche concelebrato nella Messa domenicale in San Giovanni in Laterano, con il servizio del diacono Giosuè e di alcuni di noi, ha contribuito a creare maggiormente comunione attorno al Corpo di Cristo!


Grazie, infine, per la loro testimonianza alle famiglie che si sono rese pellegrine a Roma insieme ai loro figli: otto tra bambini e ragazzi di elementari e medie rappresentano il futuro della Chiesa!


Segue un breve video come ricordo e condivisione del nostro Pellegrinaggio giubilare a Roma:



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