Festa grande nella chiesa del Castello a San Polo per 42 ragazzi, suddivisi in tre celebrazioni: una sabato pomeriggio alle ore 16:00 e due domenica pomeriggio, alle 16:00 e alle 18:00.
In tutti e tre i casi, i ragazzi hanno vissuto questa tappa importante della loro vita in un clima di grande raccoglimento e sentita preghiera.
Ecco l'introduzione letta dai catechisti:
Cari ragazzi,
è il momento tanto atteso della prima comunione, Questo giorno al quale ci siamo preparati con impegno resterà scolpito nei vostri cuori come l' evento speciale dell' incontro con Gesù eucarestia, l'amico che non vi lascerà mai soli.
Ci prepariamo alla celebrazione con il cuore pieno di gioia, rallegràti dall'entusiasmo e dall' emozione che leggiamo sui vostri volti. Come nell'ultima cena ci sentiamo invitati alla tavola del signore: troviamo sull'altare il pane e il vino per nutrirci ma anche il catino e il grembiule della lavanda dei piedi che ci sollecitano ad essere pronti al servizio agli altri.
Come simbolo di questa tappa del vostro cammino di fede vi verrà ora apposta al collo una croce di legno. Portare una croce può significare tanto: è simbolo dell’amore che Dio ha per ognuno di noi, può ricordare a chiunque incontriamo che crediamo in un futuro di amore e di speranza. Preghiamo per voi e per le vostre famiglie perché il vostro cammino sia sempre illuminato dalla luce della fede.
Ed ecco la preghiera finale espressa da don Bogdan, come ringraziamento per aver ricevuto Gesù Eucarestia:
"Cristo non ha mani,
ha soltanto le nostre mani
per fare oggi il suo lavoro.
Cristo non ha piedi:
ha soltanto i nostri piedi
per guidare gli uomini nei suoi sentieri.
Cristo non ha labbra
ha soltanto le nostre labbra
per raccontare di sé agli uomini di oggi". (R. Follereau)
Al termine della celebrazione, nel sagrato della chiesa sono stati lanciati in cielo tanti palloncini bianchi, insieme a una preghiera di ringraziamento scritta da ogni ragazzo.
Un grazie speciale ai genitori dei ragazzi, che hanno seguito i loro figli nel cammino di fede e che hanno espresso profonda riconoscenza al parroco e ai catechisti.
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