top of page

Ritiro spirituale d'Avvento guidato da don Matteo Mioni

Aggiornamento: 3 dic 2024

Anche quest'anno per tutta l'unità pastorale è stato proposto un inizio comune del cammino d'Avvento: domenica 1° dicembre presso il salone dell'oratorio Helder Camara di San Polo don Matteo Mioni, cappellano presso la Casa circondariale di Reggio, ci ha aiutati a riflettere sul significato del perdono. Il nome "Terre del Perdono" ci pone sempre di fronte a questo aspetto così importante della nostra vita.


La nostra riflessione ha colto i numerosi spunti offerti dal passo evangelico di Matteo riportato di seguito e messi in luce da don Matteo.



Risalendo al testo originale greco del versetto 35 ("Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello"), si può notare questo significato illuminante: "se non perdonerete dal vostro cuore". Il perdono viene dal cuore e da un cuore ferito dall'amore del Signore impietosito. Anche Lui ci vuole ferire, con una ferita d'amore.

Il perdono, ha continuato don Matteo, è una cosa seria: è un dono per, ed è da chiedere continuamente. Ogni giorno dobbiamo chiedere di essere capaci di perdonare.

Volendo mettere in pratica il perdono, non dobbiamo porci dei limiti. Gesù ci chiede di superare i limiti posti dalla legge ebraica che indicava di perdonare fino a un massimo di tre volte. Lui dice 70 volte 7, che equivale a sempre!

Da qui nasce la necessità della preghiera, che ci pone davanti a Dio con tutta la nostra piccolezza. E Gesù ci insegna come pregare. Ciascuno di noi può far proprie le formule delle varie preghiere, a partire dal Padre nostro che ci ha indicato Gesù, ma nulla vieta che ci poniamo in profonda comunione con il Signore anche davanti al Tabernacolo oppure nella contemplazione di un panorama suggestivo, segno dell'amore di Dio per noi...

Don Matteo si è poi soffermato sulla pratica della correzione fraterna. La comunità cristiana deve prendere le distanze dal peccato, perché questo la ferisce profondamente, ma non abbandona il peccatore. Piuttosto continuerà a guardarlo con l’attenzione con cui Gesù guardava i pubblicani e i lontani, anche se tutti si scandalizzano. E lui non metteva fuori dalla comunità.

Gesù ha cercato fino all'ultimo di convertire Giuda, per ferire d'amore il suo cuore. Nell'ultima cena dà a lui il primo boccone, come un'offerta d'amore. Ma, come sappiamo, Giuda resta fermo nel suo proposito...

Don Matteo ci ha poi ricordato che dobbiamo perdonare, perché questa è la volontà del Padre nostro, che neanche uno di questi piccoli (nella fede) si perda.


Dopo questi spunti, Giosuè ha invitato i presenti a suddividersi in gruppi di lavoro, dove ciascuno ha potuto esprimere il proprio pensiero in relazione a tre domante-stimolo:


  1. Le parole del Vangelo mi piacciono o mi provocano resistenza?

  2. Dove vivo maggiormente la necessità della riconciliazione?

  3. Quali scelte deve fare la nostra comunità per assumere sempre più uno stile di riconciliazione verso chi sbaglia?


Al termine del lavoro di gruppo, si è passati al momento di condivisione, in cui anche don Carlo ha contribuito ad aiutarci.


Si è conclusa così questa giornata in cui ci siamo reciprocamente augurati un buon cammino di Avvento. E' stato lo stesso augurio che mercoledì scorso il nostro Vescovo Giacomo ci ha rivolto nell'incontro vicariale a Sant'Ilario e che don Pellegrino ci ha ripetuto festeggiando nella preghiera e nella gioia il suo 91° compleanno!











74 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti

Kommentare


bottom of page