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Progetto "Levare gli ormeggi": catechesi 11-14 anni

Il progetto Levare gli ormeggi, inserito nell’ambito dei progetti dell’Ufficio Catechistico Diocesano, propone il catechismo in una nuova modalità che possa integrarsi nella vita del preadolescente (classi medie).



È un progetto sperimentale guidato dalla dott.ssa Augelli, Docente di Pedagogia della Famiglia presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore nella sede di Piacenza, che ha curato con una équipe della nostra diocesi la redazione dei testi base di questo cammino.

Il progetto ha preso avvio tre anni fa per la nostra UP e ad oggi partecipano le classi prime, seconde e terze medie.


Il progetto prevede un percorso basato su 5 passaggi diversi per ogni classe, nei quali il messaggio di Cristo viene trasmesso attraverso diverse modalità che passano dall’incontro di testimoni all’uscita presso realtà del territorio alla risignificazione della liturgia.


Gli incontri, fino all'avvento della pandemia, avvenivano settimanalmente durante il weekend variando luogo (oratorio ciano/oratorio San Polo) e in orari diversi rispetto alla classica lezione del sabato pomeriggio, consentendo ai catechisti di incontrarli anche per serate di amicizia.

Le équipes di catechisti dell’UP progettano insieme e spesso gli incontri avvengono a classi e parrocchie unite, al fine di unificare la catechesi dell’UP.


I catechisti partecipano ad una formazione continua presso la Diocesi che si svolge circa ogni due mesi per 3 ore di incontro.


Tramite tra i catechisti e la diocesi è il coordinatore del progetto presente per ogni UP che, oltre a cercare di aiutare i catechisti nel proprio lavoro, partecipa mensilmente ad incontri presso la diocesi per intervenire su eventuali problemi nell’immediato, valutare il lavoro svolto e progettare per i prossimi anni.


Punto saliente di questo percorso è la modalità di progettazione dei catechisti: questi sono chiamati ad elaborare il tema da trattare prima personalmente, attraverso riflessioni guidate su un “quaderno di bordo” personale, e successivamente a rifletterne tra di loro, al fine di proporre ai ragazzi il passaggio nel modo più interessante e personale possibile.


Purtroppo, da un anno a questa parte, i catechisti, come tutta la società, si è sono dovuti interfacciare con le nuove modalità telematiche di incontro con i ragazzi e tra di loro per la progettazione.


Nonostante le difficoltà, non solo tecniche ma anche relazionali, derivate dalla mancanza di incontro fisico con i ragazzi, stanno cercando di portare avanti il progetto facendo propri i temi proposti e provando ad integrarli con gli avvenimenti presenti.


La partecipazione dei ragazzi, e così delle famiglie, dimostrano la voglia che gli stessi hanno di continuare a sentirsi parte della comunità e per questo dobbiamo ringraziare i catechisti che, nonostante le molteplici difficoltà, si sono impegnati sino ad oggi per andare oltre queste per il bene dei giovani che stanno aiutando a crescere.

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