“Vi annuncio una grande gioia:
oggi è nato per voi un Salvatore che è Cristo Signore”
Queste parole, con le quali l'angelo rivela ai pastori la nascita di Gesù, sono rivolte a tutti noi. "Gioia" è sicuramente una parola che descrive bene il tempo del Natale, ma è anche la parola che meglio descrive il contenuto più profondo della nostra fede, poiché chi crede sa che Dio ci è sempre vicino nella nostra vita. Questo motivo è l'unica fonte della gioia vera, che non passa!
Nicolò dell'Abate (1509-1571). L'Adorazione dei Magi (affresco). San Polo d'Enza, Chiesa Parrocchiale
A Natale abbiamo davvero ragione di gioire: il bambino che oggi contempliamo nel momento della sua nascita, durante la sua vita ci rivelerà il volto del Padre. Quando inizierà a percorrere le strade di questa nostra terra ripeterà continuamente: «Dio è Padre, Padre mio e Padre vostro. Non siete soli. C'è qualcuno che vi ha voluti e che vi ama. Qualcuno che ha “a cuore” le vostre vite, nonostante tutte le apparenze contrarie». II Verbo si è fatto carne perché noi potessimo conoscere visibilmente e concretamente l'amore di Dio, la sua cura per ciascuno di noi.
Ma a cosa servirebbe sapere dell'esistenza di Dio, se poi non avessimo una strada per raggiungerlo e incontrarlo? Per questo, Gesù non solo ci mostra il Padre, ma ci indica anche la via per andare a Lui, e questa via è Gesù stesso, la sua umanità divina.
Come ai pastori, Dio si comunica a noi nella vita ordinaria, ci raggiunge lì dove siamo, nelle modalità più diverse. L'unica virtù che ci è chiesta è la semplicità. I pastori erano così: semplici. Per questo non si scandalizzarono del segno dato a loro: un bambino, avvolto in fasce, che giace in una mangiatoia. Anche noi siamo chiamati a compiere lo stesso itinerario dei pastori. Anche noi, come loro, siamo stati raggiunti dall'annuncio della presenza del Signore.
Muoviamoci, dunque! Andiamo a vedere! Andiamo incontro a Dio che si fa a noi vicino nella Chiesa, nei sacramenti, nella Sua Parola, nella vita delle nostre comunità con tutte le varie iniziative di carità, convivialità e proposte educative: sì, perché “dove due o tre sono riuniti nel mio nome, io sarò con loro”, ci dice Gesù, ancora oggi. Andiamo da lui per adorarlo e, come i pastori, andiamo poi incontro a tutti gli uomini e le donne del nostro tempo per comunicare loro la gioia che ha riempito il nostro cuore. Tutto questo cammino possiamo compierlo insieme. E questo renderà ancora più grande la nostra gioia.
Tanti auguri di Buon Natale a tutti voi, in particolare a chi è più fragile, più solo e ha più bisogno di essere sostenuto nella Speranza!
Don Carlo, don Luca, don Paul, don Pellegrino, don Franco
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