Come anticipato nei giorni scorsi, il 31 maggio si è svolta la tradizionale processione verso il piccolo Oratorio di Azzali, in località Pezzano, dove è stata celebrata la santa Messa.
La serata mite, la recita delle preghiere scandite dai misteri della gioia e dai canti, il percorso in salita reso agevole dal nuovo manto stradale hanno contribuito a favorire il clima di raccoglimento.
Dopo la processione, particolarmente coinvolgenti sono state le letture proposte dalla Liturgia della Parola, nel giorno che ricorda la Visitazione di Maria alla cugina Elisabetta.
Nella prima lettura (Rm 12,9-16b) san Paolo ci ha esortato ad amarci gli uni gli altri con affetto fraterno, a gareggiare nella stima reciproca e ad avere i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri, senza nutrire desideri di grandezza, volgendoci piuttosto a ciò che è umile.
Il brano del Vangelo (Lc 1,39-56) ci ha presentato le due figure di Maria ed Elisabetta, unite dall'affetto e dalla fede. È un testo che, attraverso un semplice incontro tra cugine, esplode in una grandiosità immensa, in cui le parole non bastano per esprimere tutto il mistero.
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Nell'omelia, don Bogdan ha ripreso il titolo Visitazione, dicendo che in greco è reso con il termine aspasmòs che significa “saluto caloroso”, “abbraccio”. Ha poi invitato i presenti a scambiarsi il segno della pace con un abbraccio, ripetuto anche dai bambini presenti nei confronti degli adulti. Anche questo momento ha contribuito a creare un clima di gioia e di festa.
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