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Formazione

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“Un cristiano formato è un cristiano capace di rendere ragione della speranza che è in lui, di rendere ragione della propria esperienza di salvezza e misericordia.

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Le parole del cardinal Piacenza sottolineano molto bene quella che è l’urgenza pastorale più contingente per la Chiesa: quella di formare i propri credenti e in particolar modo coloro che sono chiamati a operare in ambito pastorale.

Tale necessità si traduce nell’obiettivo primario che la nostra Unità Pastorale si pone in questa sua fase di nuova costituzione: prendersi cura in modo particolare della formazione degli educatori della fede, per la ricaduta che il loro servizio ha sulla fede degli altri fratelli che servono. Questa formazione è certamente un investimento per il presente e per il futuro.

​La formazione degli operatori pastorali e di chiunque operi all’interno delle nostre comunità locali diventa quindi il punto di partenza. Possiamo costruire un piano perfetto sulla carta, ma senza uomini e donne che con una fede matura e preparazione adeguata (anche se questa si raggiunge man mano sperimentando e sporcandosi le mani ogni giorno) lo rendono vivo, il piano pastorale rimane solo carta e un lavoro inutile.

Obiettivi concreti

  • Proporre uno specifico percorso formativo per i diversi ruoli degli operatori pastorali – consiglieri, catechisti, animatori, allenatori, ministri della Comunione e operatori della Caritas;

  • Collaborare con la Diocesi per suggerire a chi ha un sincero e gratuito interesse, percorsi formativi per i diversi ministeri laicali: accoliti, lettori, ministri straordinari della comunione, diaconi permanenti;

  • Proporre occasioni di formazione religiosa specifica: esercizi spirituali e ritiri spirituali eventualmente suddivisi per età (bambini, giovani, adulti, sposi) collaborando con i responsabili dei vari settori (catechisti/animatori, responsabili di gruppi adulti);

  • Proporre delle serate culturali e/o formative su temi religiosi, spirituali, etici/morali, politici, economici, ad interesse “diffuso”.

CALENDARIO INCONTRI

Per quest’anno pastorale viene proposto un percorso di formazione comunitaria con cadenza mensile.

  • Martedì 3 ottobre: , incontro con don Alberto Rivolta, responsabile della Pastorale Giovanile della Parrocchia di Rozzano, Arcidiocesi di Milano.

  • Martedì 7 novembre: , incontro con il dott. Osvaldo Poli, psicologo e psicoterapeuta, specializzato nella consulenza e nella formazione dei genitori e della coppia su tematiche legate all’educazione dei figli.

  • Domenica 3 dicembre: ritiro spirituale tenuto da Monsignor Paolo Rabitti per gli operatori pastorali, i gruppi di formazione e per tutta la comunità.

  • Gli incontri successivi sono in fase di programmazione.

Ci saranno poi proposte specifiche e corsi di formazione divisi per settori parrocchiali.

 

Vi proponiamo l’estratto dal Piano Pastorale per una spiegazione più approfondita dell’Area Formazione.

Operatori pastorali, catechisti, animatori, allenatori

Una condizione indispensabile per un annuncio efficace è la formazione, in particolar modo la formazione dei formatori. Anche in questo campo molte sono le iniziative che si possono mettere sul tavolo. È necessario migliorare il percorso formativo umano e cristiano nel periodo giovanile. Per coloro che sono chiamati a svolgere dei ruoli di responsabilità e/o servizio all’interno delle comunità bisogna predisporre degli appositi cammini di preparazione, sia a livello locale (es. corso per operatori pastorali, corsi per animatori, etc.) che a livello vicariale e diocesano (scuola teologica, etc.) in rapporto alle diverse sensibilità e alle diverse responsabilità da assumere.

I vari Educatori sono l’espressione della comunità cristiana che si organizza per assolvere i compiti e le responsabilità educative in primis verso i giovani e i ragazzi che stanno crescendo, ma anche verso il mondo adulto.

Essere educatori ha alcune “regole” fondamentali, oltre al servizio, e sono: la vita sacramentale, l’ascolto della Parola, la preghiera, il sentirsi ed essere parte della comunità e della Chiesa.

Tutta la comunità sente l’obbligo di formare degli educatori cristiani, che sappiano educare alla fede anzitutto testimoniando con la vita il loro rapporto con Gesù che matura nel dialogo fraterno, nella preghiera personale e condivisa, nel rapporto con la parrocchia e la Chiesa intera.

Attività culturali

Il fine di questo gruppo è quello di plasmare una mentalità cristiana che raggiunga e si incarni in tutti i luoghi e i tempi della vita quotidiana approfondendo l'aspetto culturale della fede nella società di oggi. Si tratta di cercare la verità profonda delle cose, andando oltre le apparenze o l'opinione comune. Le proposte saranno tese affinché i componenti l’UP non rimangano insensibili alle cose che accadono nel territorio e nella società civile locale, nazionale o internazionale e a collegare la fede alle scelte sociali. Suo servizio sarà quello di raccogliere le domande provenienti dalla vita quotidiana, fornire alcuni criteri di fondo che permettono di leggere gli avvenimenti che accadono e verificare il perché di tutte le scelte fatte, al fine di ricercare insieme, alla luce del Vangelo e dell'esperienza, la verità e il bene dell'uomo.

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Testo storico 2016

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L’UP (e le singole parrocchie) deve prendersi cura, in modo particolare della formazione degli educatori della fede. Per la ricaduta del loro servizio sulla fede di altri fratelli è doveroso collocarla al primo posto tra le cure pastorali. E’ un investimento per il presente e per il futuro”.

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La formazione degli operatori pastorali e di chiunque operi all’interno delle nostre comunità locali diventa quindi il punto di partenza. Possiamo costruire un piano perfetto sulla carta, ma senza uomini e donne che con una fede matura e preparazione adeguata (anche se questa si raggiunge man mano sperimentando e sporcandosi le mani ogni giorno) lo rendono vivo, il piano pastorale rimane solo carta e un lavoro inutile.

 

Operatori pastorali, catechisti, animatori, allenatori

Una condizione indispensabile per un annuncio efficace è la formazione, in particolar modo la formazione dei formatori. Anche in questo campo molte sono le iniziative che si possono mettere sul tavolo. È necessario migliorare il percorso formativo umano e cristiano nel periodo giovanile. Per coloro che sono chiamati a svolgere dei ruoli di responsabilità e/o servizio all’interno delle comunità bisogna predisporre degli appositi cammini di preparazione, sia livello locale (es. corso per operatori pastorali, corsi per animatori, ecc..) che a livello vicariale e diocesano (scuola teologica, ecc..) in rapporto alle diverse sensibilità e alle diverse responsabilità da assumere.

I vari Educatori sono l’espressione della comunità cristiana che si organizza per assolvere i compiti e le responsabilità educative in primis verso i giovani e i ragazzi che stanno crescendo, ma anche verso il mondo adulto.

Essere educatori ha alcune “regole” fondamentali, oltre al servizio, e sono: la vita sacramentale, l’ascolto della Parola, la preghiera, il sentirsi ed essere parte della comunità e della Chiesa.

Tutta la comunità sente l’obbligo di formare degli educatori cristiani, che sappiano educare alla fede anzitutto testimoniando con la vita il loro rapporto con Gesù che matura nel dialogo fraterno, nella preghiera personale e condivisa, nel rapporto con la parrocchia e la Chiesa intera.

 

Attività culturali

Il fine di questo gruppo è quello di plasmare una mentalità cristiana che raggiunga e si incarni in tutti i luoghi e i tempi della vita quotidiana approfondendo l'aspetto culturale della fede nella società di oggi. Si tratta di cercare la verità profonda delle cose, andando oltre le apparenze o l'opinione comune. Le proposte saranno tese affinchè i componenti l’UP non rimangano insensibili alle cose che accadono nel territorio e nella società civile locale, nazionale o internazionale e a collegare la fede alle scelte sociali. Suo servizio sarà quello di raccogliere le domande provenienti dalla vita quotidiana, fornire alcuni criteri di fondo che permettono di leggere gli avvenimenti che accadono e verificare il perchè di tutte le scelte fatte, al fine di ricercare insieme, alla luce del Vangelo e dell'esperienza, la verità e il bene dell'uomo.

 

Ministeri Laicali: Lettorato e Accolitato

I due ministeri istituiti del diaconato e dell’accolitato verranno inseriti nel cammino di preparazione al diaconato permanente e al servizio per la nostra Chiesa locale.

 

Ministeri Ordinati: Diaconi

La nostra Diocesi ha previsto uno specifico percorso di maturazione e preparazione per tutti coloro che vogliono intraprendere questo impegnativo servizio. Esso si suddivide in cinque fasi:

  1. coinvolgimento delle comunità;

  2. indicazioni dei candidati da parte della comunità e scelta di possibili candidati;

  3. cammino di discernimento degli aspiranti;

  4. cammino di accompagnamento dei candidati all’ordinazione;

  5. ordinazione e affidamento del ministero.

 

Al fine di sensibilizzare le nostre comunità su questo importante servizio, nelle domeniche di seguito enunciate, alcuni diaconi verranno nelle nostre Chiese a fare  una lezione di catechesi, durante la S. Messa in sostituzione alla Predica del Vangelo, sul diaconato permanente. Le tracce saranno le seguenti e così suddivise:

PRIMA CATECHESI :        16 OTTOBRE       IDENTITA’ DEL DIACONO NELLA CHIESA

SECONDA CATECHESI:   30 OTTOBRE       COSA FA IL DIACONO

TERZA CATECHESI:          6 NOVEMBRE    SPECIFICITA’ SACRAMENTALE DEL DIACONATO

QUARTA CATECHESI:     13 NOVEMBRE  DIACONO FAMIGLIA LAVORO

 

Obiettivi concreti

  • Proporre uno specifico percorso formativo per i diversi ruoli: operatori pastorali, catechisti, animatori, allenatori;

  • Collaborare con la diocesi per suggerire a chi ha un sincero e gratuito interesse, percorsi formativi per i diversi ministeri laicali: accoliti, lettori, ministri straordinari della comunione, diaconi permanenti;

  • Proporre occasioni di formazione religiosa specifica: esercizi spirituali e ritiri spirituali eventualmente suddivisi per età (bambini, giovani, adulti, sposi) collaborando con i responsabili dei vari settori (catechisti/animatori, responsabili di gruppi adulti);

  • Proporre delle serate culturali e/o formative su temi religiosi, spirituali, etici/morali, politici, economici,  ad interesse “diffuso”;

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