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Linee guida inserite nel “Piano Pastorale 2016-2018” dell’UP

L’amore a Dio e agli uomini costituisce il centro della vita e dell’attività di ogni cristiano. Tale Missione, annunciata dalla Parola di Dio e professata nella Liturgia, ha fortemente bisogno di farsi concreta nell’amore e nella giustizia, favorendo e promuovendo quel progetto nel quale la Chiesa oggi meglio si riconosce e si identifica con il Vangelo della carità, vale a dire: l’opzione preferenziale per i giovani poveri, gli oppressi, gli emarginati.

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E’ quindi indispensabile un’azione concordata tra quelle persone legate dalla grazia della comunione, senza la quale non ci sarà una vera e fruttuosa missione salvifica; bando quindi ai navigatori solitari e alle mine vaganti che non hanno posto nella chiesa missionaria.

La comunità deve preparare dei laici che testimoniano la salvezza del Signore mettendosi al servizio della persona e della società.  Dalla parola di Dio a dall’insegnamento della chiesa ogni laico riceve continuamente delle motivazioni e orientamenti per il suo impegno, per contribuire in modo efficace a costruire una società fondata sulla verità, la giustizia, l’amore e la libertà.

La fede cristiana di ogni persona impegnata deve essere sorgente di valori per la vita sociale e politica e per un impegno sempre teso al servizio del bene comune.

 

Caritas

Il fine della Caritas è quello di promuovere, in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace. Essa insiste sulle motivazioni di fede dell’impegno caritativo; per questo è in rapporto indispensabile con la Parola, la liturgia (primariamente con l’Eucaristia) e la catechesi. Suo compito primario può non essere il dono di cose o la soluzione immediata di un problema, ma l’ascolto, la compartecipazione, l’accompagnamento, il tempo e l’attenzione dati agli ultimi perché la comunità cristiana testimoni autenticamente la sua adesione al Vangelo di Gesù.

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Anziani e ammalati

Con l’invecchiamento della popolazione sono aumentate le situazioni, a volte anche di disagio, di anziani e ammalati. E’ quanto mai opportuno una specifica azione pastorale, tutta da definire, per questa fascia di popolazione. Peraltro sarà opportuno valutare una pastorale unitaria, anche operativa, per tutta l’UP.

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Animazione missionaria

II gruppo missionario (della singola comunità locale ma comunque coordinandosi con l’UP) sensibilizza la comunità sulla motivazione più profonda del servizio cui è chiamata la Chiesa: "l'annuncio del Vangelo". Il gruppo, oltre alle attività più pratiche, sensibilizzerà l’intera UP su una coscienza missionaria che si crea fermandosi a "pensare, riflettere e pregare".


Volontariato Centro B.V di Pontenovo

Il Centro B.V. di Pontenovo, ospita sia anziani che persone con disabilità. Il Centro è gestito da operatori qualificati, però ci sono ampi margini per attività di volontariato, in tale ambito può diventare un punto privilegiato per chiunque voglia dare un proprio contributo.

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Mercatini e pesca di beneficenza

Queste attività sono diffuse in molte delle nostre comunità locali. Abbiamo condiviso che queste iniziative possono a pieno titolo rientrare nell’ambito Caritas sia motivando e indirizzando il ricavato verso le esigenze di “carità” esistenti in paese o pro-missioni, sia coinvolgendo le persone nella preparazione e gestione delle iniziative stesse. E’ pertanto opportuno continuare e valorizzarle.

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Obiettivi concreti

  • Caritas - proporre di frequentare il percorso di formazione della Caritas Diocesana, già da quest’anno, per poi valutare come integrarsi/collaborare con la realtà già operante nell’Unità Pastorale al fine di avere un’unica regia di Caritas dell’UP;

  • Anziani e ammalati – Redarre un elenco di queste persone e prendere l’impegno ad una visita Avvento e Quaresima per portare gli auguri di Natale/Pasqua e invitarli ad eventuali celebrazioni particolari preparate per loro;

  • Centro di accoglienza BV di Pontenovo - Individuare delle iniziative di volontariato per riportare i membri della Comunità parrocchiale e rifrequentare il Centro. Ad esempio: aiutare gli operatori nel somministrare i pasti, visitare i “ragazzi del Centro”;

  • Missioni

  • individuare specifiche persone per tenere più stretti rapporti con le realtà missionarie che già conosciamo, tenere i rapporti con:

    1. il Centro Missionario di RE: Albania, Brasile

    2. la Casa di Frei Francisco;

    3. l’Istituto del Buon Pastore di Parma che lo invierà alle loro missioni in Kenya e Romania;

  • promuovere incontri con i missionari/e;

  • promuovere specifiche iniziative di raccolta e invio beni (indumenti, giochi, denaro, ecc.);

  • Mercatini, Pesca di Beneficenza, torte… - coinvolgere altre persone in queste iniziative anche attraverso attività che possono essere svolte nella propria casa (così si possono valorizzare anche gli anziani);

  • Carovana della Carità – valutare come UP l’opportunità di attivare questa esperienza in tutte le comunità locali se ritenuta utile per l’evangelizzazione e/o la ri-motivazione spirituale e religiosa delle stesse comunità.

 

Attività svolte in questi primi mesi

  • Partecipazione al Convegno diocesano della Caritas del 19 novembre 2016 (in all. 1 il resoconto);

  • Incontri dei gruppi dell’UP con responsabili della Caritas Diocesana:

  • del 9.11.2016 (in all. 2 il resoconto)

  • del 30.11.2016, un incontro di preghiera e confronto su una specifica traccia “Sostare” per le Caritas parrocchiali/zonali. In particolare la nostra guida ci ha ricordato che la “Caritas” non si muove perché c’è un bisogno ma in coerenza con l’insegnamento di Gesù. Dobbiamo mettere l’amore di Dio al centro, Dobbiamo mettere l’amore di Dio al centro, Gesù ci dice che per “fare memoria di Me” dovete mettere al centro l’Eucarestia e poi donarvi agli altri. La Caritas deve: unire e non dividere, servire tutti indistintamente. Il primo obiettivo è testimoniare l’Amore che Dio ha per noi e testimoniarlo in modo comunitario;

  • Incontri per i componenti dei vari gruppi dell’ambito Caritas della nostra parrocchia per organizzare le varie attività e iniziative;

  • Iniziative per le famiglie bisognose del nostro paese:

  • Vendita fiori (ciclamini) a ottobre;

  • Vendita torte la prima domenica di settembre e dicembre;

  • Mercatino antiquariato, compatibilmente con oggetti da vendere; 

  • Invio di un biglietto di auguri (in all. 3) ad anziani e ammalati nel periodo Natalizio con un saluto e un invito alla preghiera nonche, dove possibile una visita alle case;

  • Animazione della S.Messa della Vigilia al Casa di Riposo C. Sartori;

  • Raccolta alimentare, in collaborazione con la Liturgia e la Scuola di Catechesi. Distribuzione di una tovaglietta da mettere sulla nostra tavola per ricordarci di chi si trova in situazioni di disagio, mentre gli impegni che proposti sono: partecipare alle raccolta alimentare, di giochi e di indumenti e non sprecare il cibo. In particolare gli alimenti saranno distribuiti dagli operatori Caritas del nostro territorio alle famiglie bisognose, mentre i giochi saranno consegnate alle suore dell’Istituto del Buon Pastore di Parma che lo invierà alle loro missioni in Kenya e Romania;

 

Attività in programmazione per i prossimi mesi

  • Ulteriori incontri con i responsabili della Caritas Diocesana di cui il primo programmato per martedì 10 gennaio all’Oratorio (ore 20,45);

  • Incontri con altre Caritas operanti nella nostra diocesi per sentire le loro esperienze;

  • Vendita fiori nel mese di febbraio;

  • Vendita torte la domenica delle Palme

  • Pesca di Beneficenza per la Fiera di Maggio

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Incontro con la Caritas Diocesana

Si è svolto mercoledì sera 9 novembre un incontro con la Caritas Diocesana guidata nell’occasione da don Romano Zanni (Vicario episcopale) dal titolo “ero forestiero e mi avete ospitato” (sottotitolo “percorsi per l’accoglienza: aspetti teologici pastorali e di esperienze di cammino diocesano”.

Numerose le persone presenti della nostra Unità Pastorale a testimonianza di come i temi della solidarietà, dell’aiuto, del farsi prossimo, siano sentiti e condivisi dalle nostre comunità anche se, non sempre, si riesce poi a concretizzare efficacemente queste buone intenzioni.

Don Romano, partendo dalla lettera di S.Paolo ai Corinzi e dall’Enciclica “Deus caritas est”, ha ribadito la necessità e l’importanza della carità nella pastorale. Se la comunità cristiana non vive la carità cessa di esistere in quanto la carità è l’amore di Dio. Inoltre aiuta le parrocchie in un cammino comune e, in particolare nell’UP, può diventare l’elemento che unisce.

Spesso viene dimenticato, pur da volontari generosi, che la base dell’impegno è contraddistinto dalla gratuità più assoluta, non è un fare per noi stessi. “Non fare carità ma essere carità”!

Matteo e Valerio, operatori Caritas, ci hanno raccontato alcune esperienze vissute, in particolare l’arrivo, proprio la sera precedente, di 28 persone (profughi richiedenti asilo) affidate alla Caritas reggiana e, suddivisi in piccoli gruppi, ospitati in proprie strutture e in una parrocchia. La strategia Caritas su questa tema dell’accoglienza è proprio quella di coinvolgere le parrocchie per un’accoglienza diffusa, a piccoli gruppi, di relazione e accompagnamento.

L’obiettivo Caritas non è quello di risolvere i “problemi del mondo” ma di essere testimoni di una fede che si mette a disposizione per ascoltare i bisogni delle persone e si impegna a camminare con loro attraverso un percorso di sostegno e aiuto.

Da ultimo è stato ricordato che la Caritas parrocchiale deve essere un’emanazione del Consiglio Pastorale attraverso una scelta pastorale condivisa -e non l’hobby di persone pur volenterose-, un mezzo per educare la comunità alla vera carità che è fatta di relazioni fra le persone, di solidarietà, di fiducia reciproca.

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